08 Giu Slow Shopping: consigli per gli acquisti senza alcun disinteresse
Credetemi, non lo dico (solo) perché ho un negozio e neanche per difendere la mia categoria professionale o per insidiare i potenti (‘vorrei ma non posso’); ciò che dirò, lo dirò semplicemente perché lo penso: abbasso le grandi catene, o almeno in parte.
È più o meno come quando entriamo in uno di QUEI grandi negozi di abbigliamento e compriamo un vestitino molto carino che assomiglia tanto alla nuova linea di quel marchio ma che costa meno, anzi, già che ci siamo compriamo anche quelle scarpette, tanto carine, che assomigliano tanto a (…) e che costano meno (neanche così tanto meno, per di più).
Peccato poi girare l’angolo e, con ancora il sorriso stampato sulla faccia, scoprire che quel vestitino tanto carino ce lo abbiamo già tutte, ripiegare alla prima occasione sulle scarpette, anche alla seconda, e, miracolosamente, pure alla terza, tornare a casa dalla terza occasione con un tacco in mano, un tacco che da questa nuova prospettiva scopriamo essere di pura plastica (vero donne?).
Ecco, nell’arredo di interni è esattamente la stessa cosa: ci caschiamo tutti prima o poi, ce ne rendiamo conto tutti, poi o prima.
Che non significa non andare MAI più in QUEI grandi negozi ‘..du monde’-se il nostro budget ce lo permettesse assolutamente sì- ma visto che nella vita delle persone normali è necessario fare delle scelte, facciamole pure queste scelte, ma facciamole con coscienza (disse la Saggia dello Shopping).
Invece di comprare tutto in QUEI negozi, compriamoci solo la t-shirt funzionale, il pantalone da tutti i giorni, compriamoci la scarpiera ad ante scorrevoli e nome impronunciabile da rinchiudere nella cabina armadio o il costume del colore dell’anno che non avremo problemi a buttare con l’avvento del nuovo colore dell’anno.
Impariamo in poche parole a distinguere ciò che ‘Serve’ da ciò che Valorizza, ciò che è strettamente Funzionale da ciò che Caratterizza.
Scegliamo uno Shopping che ha senso definire ‘Slow Shopping’ e che dà molte più soddisfazioni: andare nella grande catena è facile, trovare il negozietto che fa per noi è frutto di ricerca e curiosità; lo shopping fast è del tutto impersonale, freddo e sterile; quando si entra in una ‘bottega’ difficilmente se ne esce senza aver conosciuto un pezzo di una nuova persona e della sua storia.
Lo ‘Slow Shopping’ è perfino salutare ed educativo: non ci si abbuffa, ma si sceglie; non ci riempie, ma ci soddisfa; non è immediato, ma si conquista.
Proprio come gli amori più belli.
P.S. E comunque, se sono finte/i si vede.
Larold
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